La Thailandia, oltre che per la bellezza dei suoi posti e per la sua affascinante storia, è considerata un vero e proprio "paradiso", anche in virtù della sua tradizione culinaria. Dalla capitale Bangkok, alle città balneari del sud, fino ai villaggi che sorgono lungo i numerosi fiumi, la cucina thailandese è tanto ricca quanto varia, come la sua cultura. Il tipico piatto thailandese è capace di abbinare sapori, consistenze, colori ad una decorazione curata e dettagliata.
Parte del piacere che si ha nell'assaggiare un piatto thai, infatti, deve provenire anche dall'aspetto estetico e dalla bellezza della sua presentazione, poiché come sostiene questo popolo:
"bisogna mangiare anche con gli occhi".
Il tratto distintivo più evidente e straordinario che contraddistingue l’enorme varietà dei piatti thailandesi è un magico bilanciamento dei cinque sapori fondamentali:
Si crea una sorta di alchimia che si ripete in ogni pietanza, in cui la sfida spesso riuscita è quella di non far prevalere mai un gusto in particolare.
Ed è così che erbe, spezie e riso, pesce e carne – gli ingredienti base della cucina dell’antico Siam – si incontrano in una moltitudine di combinazioni, ricca e varia quanto l’eterogeneità culturale che caratterizza questo paese.
Mettere la cucina thailandese nel grande calderone indistinto della cucina asiatica ed orientale sarebbe un grave errore; ancor più associarla ad una generica e sterile sensazione di agrodolce o piccante senza anima o peggio identificarla unicamente con il suo piatto simbolo più famoso nel mondo, il Pad Thai.
Considerato il vero piatto nazionale, il Pad Thai è una pietanza a base di tagliatelle di riso saltata in padella con diversi ingredienti tra cui uovo, salsa di pesce, verdure, gamberoni, arachidi, salse thai e lime.